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New York by night
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TABERNAS, IL DESERTO SPAGNOLO DEI WESTERN 

 

Situato a 30 chilometri dalla città di Almeria, a 400 metri circa di altitudine, si estende a Tabernas un vasto territorio protetto (quasi 2.000 chilometri quadrati), denominato “Desierto de Tabernas”, unico in Europa. Circondata dalla Sierra de los Filabres e Alhamilla, per la sua estensione e particolarità orografica l’area è stata testimone di un buon numero di riprese cinematografiche e della realizzazione di film ambientati nel “Far West”. L’aspetto lunare e desertico e il suo clima motivarono la realizzazione dei primi film nati da una collaborazione italo-spagnola negli anni ‘60, che divennero poi noti con il nome di Spaghetti-Western, il cui grande maestro fu Sergio Leone.

Chi non ricorda i saloon delle scazzottate, la chiesa con il sermone domenicale, i villaggi indiani, la polvere sollevata al passaggio di cavalli lanciati al galoppo, quando i “buoni” andavano a caccia dei “cattivi”? Ebbene, molti di questi scenari sono tutt’oggi in piedi e si possono visitare (a pagamento). Mentre si affronta questo tipo d’escursione, nella memoria si ricompongono le scene memorabili di film che hanno forgiato l’infanzia di molti e nelle orecchie risuonano ancora le straordinarie colonne sonore di Ennio Morricone.

L’indimenticabile sigaro di Clint Eastwood ne “Il Buono, il Brutto, il Cattivo”, è tra le vallate di questo paesaggio brullo, arido e tanto simile a Monument Valley (il vero “lontano ovest” americano) che spandeva le sue nuvole di fumo pestilenziale. Tutto lo charme della bellissima Claudia Cardinale e il fare tra il burbero e l’angelico di Henry Fonda è tra i canyon di Tabernas nel mitico “C’era una volta il West” che si sono espressi al meglio. La “trilogia del dollaro” con “Per un Pugno di dollari”, “Per qualche dollaro in più” e “Il buono, il brutto e il cattivo” è stata girata in questa terra rossastra e battuta dal vento e non nella vera San Miguel (che nella realtà si trova tra gli Stati Uniti e il Messico) e nel paesino di Agua Caliente (la cui vera ubicazione è in Messico).

Ma anche prima del boom degli spaghetti western diversi kolossal, fra gli altri "Lawrence d'Arabia" di David Lean e "Cleopatra" di Joseph L. Mankiewicz avevano sfruttato le stesse scenografie naturali, cosa che negli anni Ottanta fece anche Steven Spielberg con il suo "Indiana Jones". Soltanto tra il 1966 e il '67 furono più di 160 i film girati in Spagna. Il motivo fondamentale, oltre alla qualità del paesaggio, era dovuta alla estrema economicità dei costi. E poi c'erano i cavalli e magnifici cavallerizzi, soprattutto gitani.

Ma i set della cosiddetta Trilogia del dollaro e di "C'era una volta il West" rimangono sempre i più visitati.

Mini Hollywood, Texas Hollywood, Western Leone, questi sono i nomi che ricorrono oggi lungo gli scenari rimasti intatti dell’epoca, in cui i grandi artigiani della celluloide facevano rivivere lo sconfinato e desolato territorio a cavallo tra Messico e Stati Uniti.  Il Saloon, il villaggio messicano, i ranch, le prigioni sono ancora al loro posto, perfettamente conservati, ed è qui che oggi vi si replicano le scene più famose dei film, anche se la grande avventura del mitico west resta ormai un ricordo del passato.

L’ufficio dello sceriffo, la banca (svaligiata mille volte), le pompe funebri (dove finiscono le vittime dei duelli), il telegrafo, il barbiere (scenario d’innumerevoli sparatorie), il museo del cinema con i diversi tipi di diligenza, sono diventati oggi le principali attrazioni turistiche della zona. Qui, con un po’ d’amore per il kitsch e una drammatizzazione un po’ eccessiva, si assiste a scene tipiche di condanne alla forca, zuffe in piena regola, gringos trascinati nella polvere e gli immancabili duelli al sole…

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